27/01/09

Revolutionary Road

Il fatto è che ormai vado al cinema a vedere più che altro vecchie pellicole che, per essere proiettate ancora oggi, sono evidentemente autentici capolavori della storia della settima arte. Così, quando mi trovo per caso a sorbirmi dei papponi nuovi di zecca come l'ultimo preteso capolavoro di Sam Mendes mi sale un nervoso incredibile. E anche dopo giorni, devo dire, il nervoso resta immutato.

La ragione fondamentale per cui trovo Revolutionary Road insulso è magari contestabile ma, trattandosi di una storia focalizzata sulla vita di una coppia americana, è comunque pertinente.
Il nocciolo della questione, a mio modesto ma spassionato avviso, sono gli odi sottesi della relazione Winslet-Di Caprio. O meglio, non questo aspetto di per sè ma il modo in cui viene trattato. Va detto che, già di solito, le coppie che litigano non sono proprio il mio soggetto preferito (e non serve un genio a ricollegare quest'idiosincrasia ai postumi della storia con Carlo...). Però, ad esempio, un film come Scene da un matrimonio è magnifico, di una profondità straordinaria e, anche nelle parti di maggiore tensione, non lascia mai una sensazione di insofferenza ma trascina lo spettatore negli abissi della relazione tra i due protagonisti (i cui nomi, se volessi fare la giulia, vi potrei citare facendo una rapida ricerchina su google... ma questa mattina sono troppo pigra anche per questo).

Il romanzo di Yates da cui è tratto sarà probabilmente un capolavoro. Ma se la trama una sua consistenza ce l'ha pure, era così complicato dare maggiore spessore ai personaggi, fargli pronunciare frasi meno banali e maggiormente coinvolgenti, sviluppare una storia dai risvolti psicologici un po' più intensi?

1 commento:

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

ahahah..se volessi fare la giulia...l'altro giorno in bagno ho letto un'intervista a kate winslet su iodonna e pensavo meglio...