26/12/08

La minestra riscaldata

Ormai è evidente che devo avere qualche problema a rifarmi una vita nuova. Pur non vivendo più in Cina da sei mesi, recentemente (e in diverse occasioni) mi sono accorta di aver parlato molto, troppo spesso della mia vita lì come se fosse una cosa presente. Ok, due anni non si cancellano in un attimo. Come ulteriore attenuante aggiungiamoci pure che ho vissuto un periodo di transizione molto lungo. C'è stata di mezzo un'estate trascorsa a girovagare per l'Italia. E a Parigi, dopotutto, ci vivo solo da un mese e mezzo: devo ancora cominciare sul serio ad inserirmi.
Il fatto è che, quando si vive un presente debole, è facile lasciare che il proprio passato si insinui in maniera subdola e inaspettata, riportando in superficie pezzetti di memoria seppelliti da molto tempo. In un mese di blog, giusto per avvalorare la mia tesi, vi ho già rispolverato due cimeli niente male: Massi e la Fra.

Oggi è il turno di Alex.

Anche questa volta tutto inizia con un sms (e per il momento non si è andati molto più in là, ve lo dico subito, giusto per non creare troppe aspettative). L'alcool non c'entra nulla. E' un innocente messaggio di auguri cui fa seguito un suo messaggio contenente la proposta di vedersi cui fa seguito un mio messaggio con l'accettazione di tale proposta cui fa seguito conferma da parte sua cui fa seguito un mio subitaneo ripensamento che comunque ho tutto il tempo di ripensare perchè ci dovremmo vedere domenica (forse).

Breve riassunto per chi non fosse al corrente: Alex è stata la mia storia d'amore più sofferta. Io, giovane e fresca pulzella di 19 anni, lui 28. Conosciuto anche come dylanmckeydeipoveri, il soggetto si caratterizza per uno sguardo torvo e un carattere decisamente introverso e problematico, tendente alla depressione. Naturalmente pieno di donne imploranti la sua attenzione, lui resta indifferente a tutte (me inclusa, manco fosse il caso di specificarlo). Diciamo che per lui sono stata male. Ma male male, anche se è passato talmente tanto tempo che il ricordo ora mi fa quasi sorridere. Sorrido un po' meno se penso che mi ha piantata il giorno del mio 20simo compleanno, ma sticavoli.

A fine settembre lo incontro per caso una sera e lui fa un po' il micione. Sempre figo ma ormai decisamente frusto. Dopo qualche giorno mi invita a pranzo. Ci vado. Pomeriggio insieme a parlare, come ai vecchi tempi, solo che questa volta siamo alla pari. Non mi sento più una giovane inesperta. Sono diventata frusta anch'io, probabilmente. Non succede nulla. Lui non ci prova (è fidanzato), io nemmeno (sono diventata prudente). Dopo questo incontro molto piacevole non ci vediamo più, anche perchè io parto dopo pochi giorni per Paris alla ricerca di una casa. Al mio rientro in Italia, avvenuto dopo neppure una settimana, scopro che lui è andato a convivere con la sua fidanzata, piccolo dettaglio che aveva ben pensato di omettere durante il nostro incontro. Però ieri, nel suo primo messaggio, nemmeno troppo velatamente, mi fa presente che si sono lasciati. Wow, che classe...

Questo è quanto. Non so ancora che farò. Sono molto scazzata in questi giorni, quindi deciderò all'ultimo se paccare o meno. Tanto è chiaro che, chi tirerà le sorti della faccenda, sarà lui, il vero ingrediente segreto di questa minestra scaduta: il mio ormone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio che ridere questo post, stupendo! Cmq, si sa che l'ormone comanda sempre: escici, castigalo e poi mollalo!

madame ha detto...

guarda ile mi sa che invece tiro un bel pacco... sono semi-influenzata e la voglia è proprio poca... beh, vedrò domani!
peccato che non ci siamo viste oggi! un bacio